“State insieme ma non troppo vicini:
poiché le colonne del tempio sono distanziate,
e la quercia e il cipresso non crescono
l’una all’ombra dell’altro”
(Kahlil Gibran)
Arriva un momento in cui una coppia decide di andare a vivere insieme. Per alcune di queste la decisione della convivenza è più meditata, per altre invece più impulsiva, altri ancora invece aspettano di sposarsi per andare a convivere. Per alcune coppie è l’evoluzione naturale della loro storia, in alcune l’andare a vivere insieme può essere vista e percepita diversamente tra i due partner, per alcune persone può essere un’opportunità, per altre un’esigenza, per altre ancora una comodità o, ancora, un venirsi incontro a livello economico. Certo è che prima o poi ciò accade.
Inizialmente tendiamo a vedere le cose positive, soprattutto se la convivenza coincide con la fase dell’innamoramento: avremo uno spazio solo nostro, la nostra intimità ne gioverà, ci sveglieremo accanto ogni mattina. Inoltre, tendiamo a crearci delle idee e spesso delle aspettative su come sarà la nostra relazione una volta iniziata la convivenza. Quello che spesso non viene detto o pensato è che nella convivenza possono emergere alcuni aspetti del carattere dell’altro/a che non conoscevamo, che ci sembra di non condividere e ci appare quasi di non riconoscerlo/a. Ci sono nuovi impegni, nuove mansioni, un’organizzazione della quotidianità tutta da costruire.
Spesso però accade che, invece di pianificare insieme la nuova vita (per quanto possibile ovviamente), si diano per scontati alcuni comportamenti e il non vederli svolti o rispettati come ci eravamo immaginati (ma senza averlo condiviso) ci fa andare su tutte le furie. E allora accade che anche andare a fare la spesa o cucinare diventano motivi di litigio che vanno a rovinare le aspettative e le idee che avevamo della nuova vita insieme. Questo non significa ovviamente che è necessario pianificare tutto, ogni coppia ha diritto di organizzarsi o non organizzarsi come vuole, ma il punto è proprio la necessità che vengano condivise, oltre allo stesso tetto, anche le modalità con cui si vuole vivere insieme.
La convivenza è un momento di passaggio molto importante anche a livello personale di ciascuno di noi perché molto spesso segna il momento in cui le persone lasciano la casa dei propri genitori e scelgono la persona con cui condividere la propria vita. Come tutti i momenti di passaggio può quindi portare a delle difficoltà o a una crisi vera e propria tra i due partner. Agli occhi esterni può sembrare un paradosso pensare che una coppia che funzionava bene al momento dell’inizio della convivenza possa andare in crisi quando sono finalmente insieme. In realtà è molto più comune di quello che si crede, perché significa riadattare la propria quotidianità e le proprie abitudini confrontandosi con un’altra persona, che per quanto pensassimo di conoscere, viverla ogni giorno può apparire diversa.
In alcuni casi i litigi sono circoscritti e temporanei, ma può accadere che si amplifichino enormemente se di tali conflitti non si parla e vengono taciuti. In questi casi le difficoltà e le cose che infastidiscono vengono ingigantite e un solo piatto lavato male o un’insalata diversa da quella che volevamo (e ci aspettavamo) può far andare su tutte le furie l’altro.
Prima di arrivare a questo è necessario chiederci cosa ci ha portato a questa coperta troppo corta, fare un passo indietro e riflettere su ciò che ci dà fastidio e ciò che potremmo modificare. In questi casi la parola chiave è “comunicare” con il proprio compagno/a e dirsi le cose che non ci vanno bene e non condividiamo.
Un altro aspetto da non trascurare è anche quello di riuscire a mantenere degli spazi propri, perché convivere non significa necessariamente condividere ogni momento con il proprio compagno/a, anzi, trovare spazi per noi stessi, arricchirà poi i momenti trascorsi insieme. Da non tralasciare è anche l’aspetto dell’intimità, perché l’idea di avere potenzialmente sempre a disposizione la possibilità di uno spazio intimo, potrebbe portare a rimandare, quando invece in una coppia è importante tenere per quanto più possibile viva la fiamma.
In certe situazioni e condizioni, però, non è stato possibile fare questi passaggi e riflessioni e i litigi sono diventati quotidiani e insopportabili. In questi casi può essere importante e utile rivolgersi a uno psicologo per avere la possibilità di essere aiutati a capire cosa è andato storto e cosa si può fare per recuperare il rapporto.
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Foto di copertina: Soroush Karimi su Unsplash