“Tra vent’anni sarai più dispiaciuto
per le cose che non hai fatto
che per quelle che hai fatto.
Quindi sciogli gli ormeggi,
naviga lontano dal porto sicuro.
Cattura i venti dell’opportunità
nelle tue vele.
Esplora. Sogna. Scopri.”
Mark Twain
Partiamo da una certezza: gli psicologi sono essere umani! Eh già, niente super poteri o bacchetta magica, “solo” tanta preparazione, empatia e responsabilità. E come tali, quindi, non sempre possono andare a genio a tutte le persone, perché appunto, siamo tutti diversi e la diversità implica complessità.
“Ho sbagliato psicologo”
Tante volte le persone hanno avuto, nel corso della loro storia, esperienze negative che le hanno segnate e questo può accadere anche con gli psicologi. Non tutti lavoriamo allo stesso modo e non a tutti possono piacere le nostre modalità.
Purtroppo intorno alla psicologia aleggia ancora un’aura di mistero, c’è poca informazione (anche se per fortuna le cose stanno un po’ cambiando in positivo) e le persone spesso si trovano a scegliere a caso, a volte può andare bene, altre no.
Questo può portare a collezionare una serie di delusioni, esperienze negative e sfiducia nella professione, ma soprattutto potrebbe precludere la possibilità di darsi una seconda chance. Potrebbe anche, per chi è più restio e diffidente, confermare la loro idea che lo psicologo non serve a niente e che farebbe bene a cavarsela da solo, quando in realtà la difficoltà ad affidarsi è un argomento molto trattato in stanza di terapia.
Uno sforzo che vale la pena di fare
Decidere di andare dallo psicologo è una cosa molto coraggiosa, significa ammettere a se stessi che c’è qualcosa che non va, qualcosa che ci fa stare male in questo momento e significa anche aprirsi a qualcuno che non si conosce. Questo è uno sforzo molto grande, che nella maggior parte dei casi viene poi ricompensato dal grande beneficio a cui porta la terapia. Ma cosa succede se non ci sentiamo in sintonia con lo psicologo che abbiamo scelto? Come ci dobbiamo comportare?
Partendo dal presupposto che alla base della terapia c’è una buona relazione e quindi fiducia che si costruisce pazientemente e con costanza, nel caso in cui, a pelle o per motivi che non riusciamo a capire non ci sentissimo in linea con il nostro psicologo, la prima cosa più opportuna da fare sarebbe quella di parlarne apertamente con lui/lei, così da far emergere questo “non detto” che sta nell’aria intorno a voi.
Questo vi potrà risultare molto difficile, perché magari avete timore di ferirlo, di rovinare il rapporto stesso, ma al contrario, se sentite che c’è qualcosa che non va, a chi dovreste dirlo, se non al vostro psicologo? Dalla discussione potrebbero emergere aspetti che non erano stati colti, chiarirvi e da lì ripartire.
Se con uno psicologo non funziona?
Ci sono situazioni, però, in cui parlarne non basta. Casi in cui sentiamo che non è la persona giusta per noi, che il peso è troppo grosso e sentiamo di non riuscire ad affidarci, ci sentiamo incompresi o giudicati e facciamo sempre più fatica a essere sinceri. Se ne avete parlato insieme e non ha funzionato, questa sensazione va avanti da molto tempo, avete già fatto dei passaggi buoni ma sentite che più avanti di così non riuscirete ad andare, in ogni caso, dovete sentirvi liberi di smettere e darvi una seconda possibilità.
Non c’è nessun obbligo, nessuna costrizione a dover continuare per forza! Questo potrebbe portarvi a pensare che lo psicologo non fa per voi, in realtà, essendo persone, è una cosa che può capitare. In più, esistono tanti modi di lavorare diversi e, con tanta forza di volontà, dovrete solo capire qual è il modo più giusto per voi rispetto a cosa cercate e a come vi sentite.
Cambiare psicologo si può, non è semplice, perché significa ripartire da capo, ma a volte è necessario e vi accorgerete che è la cosa più giusta da fare per voi stessi, per il vostro bene e per la vostra serenità. Abbiate coraggio, perché il coraggio vi ripagherà sempre!
“Non puoi tornare indietro e cambiare l’inizio, ma puoi iniziare dove sei e cambiare il finale”
C.S. Lewis
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Foto di copertina: Matthew T Rader su Unsplash
2 pensieri su “Cambiare psicologo per darsi una seconda opportunità”
ma io già sono in terapia come dice la dottoressa ho fatto passi in avanti giganti però su certe cose faccio fatica a superarle ora non so se la terapia con la mia dottoressa o i suoi metodi non sono funzionanti per me ho sarà solo un mio pensiero
16:18
perché alla fine poi si è creato un bel feeling con la dottoressa e sono in una posizione che non so se sbaglio a cambiare dopo anni un’altra dottoressa o rimanere
16:20
Pche poi un po’ di paura c’è lo sempre di cambiare e iniziare da capo
Buon pomeriggio Salvatore,
mi scuso per il ritardo nella risposta ma il commento era finito nello spam.
Avere paura di ricominciare da capo è comprensibile: non è mai semplice affrontare le proprie zone d’ombra.
L’importante è parlarne e affrontare con coraggio le cose anche se sembrano difficili.
Se sente il bisogno di approfondire mi trova ai miei contatti.