Cura di sé

Vivere il presente, abituarsi al nuovo: riflessioni di fine anno

“Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
Porterà una trasformazione
E tutti quanti stiamo già aspettando
[…]
L’anno che sta arrivando tra un anno passerà
Io mi sto preparando, è questa la novità”

L’anno che verrà, Lucio Dalla

Siamo vicini alla fine dell’anno e viene naturale iniziare a tirare le somme come accade generalmente allo scoccare dei dodici mesi. Lo scorso anno scrissi un post di riflessioni e di bilanci sui mesi appena trascorsi e sui buoni propositi nei confronti dell’anno che stava per iniziare. Chi si sarebbe mai immaginato che il 2020 sarebbe stato un anno tanto particolare che avrebbe sconvolto completamente le nostre vite facendoci scontrare con qualcosa di così grande e così invadente?

Sì, è vero, sui giornali, in tv, sui social ci arrivavano notizie che in Cina era apparso questo nuovo virus potente e sconosciuto ma pensavamo che fosse qualcosa di lontano o che comunque sarebbe stato contenuto presto. E invece sta finendo il 2020 e ancora ci troviamo a fronteggiare questo nemico invisibile che ha stravolto le nostre abitudini, i nostri piani e quindi la nostra vita.

Un anno, tanti anni

Non so voi, ma io ripercorrendo i dodici mesi appena vissuti ho come la sensazione che ne siano passati quasi il doppio tante sono state le novità e i cambiamenti anche nel quotidiano che ci siamo trovare ad affrontare. È come se ragionassi non in termini di anno solare ma in quelli di anno scolastico, come se con la fine del primo lockdown ne fosse volato via uno intero, pieno di emozioni nuove e novità di quel periodo. Poi a settembre ci siamo trovati di nuovo, gradualmente, a fare i conti con l’aumento dei contagi, alla suddivisione per regioni e alle varie chiusure più o meno strette, fino ad arrivare al periodo natalizio dove abbiamo dovuto rinunciare, nella maggior parte dei casi, al calore degli affetti, o quantomeno a limitarne le visite.

Fare il punto della situazione dell’anno appena trascorso e riuscire a trovare del positivo non è semplice, ma come nella maggior parte delle situazioni, anche se può sembrare difficile, se guardiamo bene possiamo trovare alcuni insegnamenti da trarre da un anno tanto difficile come quello appena trascorso.

Cosa ci ha insegnato il 2020

Indubbiamente ci siamo ritrovati a vivere la nostra casa come non era successo finora, magari dedicando più tempo a sistemare cose che erano rimaste in sospeso o cercando di renderla quanto più accogliente possibile.

In tanti casi si siamo anche dovuti riorganizzare da un punto di vista lavorativo e questo ha portato inevitabilmente a una digitalizzazione di tante procedure, cosa auspicata da tempo. Per non parlare del fatto che lo smart working ci ha anche permesso, da un certo punto di vista, di avere più tempo da dedicare a noi stessi, per fare quelle cose (in casa ovviamente!) che non abbiamo mai il tempo di fare, come lo sport, le video chiamate con amici lontani, cucinare in modo più accurato e così via. Come non parlare poi dei bambini, che si sono ritrovati ad avere i propri genitori in casa per la maggior parte del tempo, cosa più che rara, una vera Pasqua per loro!

Un insegnamento che sicuramente possiamo trarre da questo anno tanto particolare è la nostra capacità di adattamento al cambiamento. Quando si rovesciano gli scenari, la prima reazione è lo sgomento, lo sconforto, ma subito dopo viene il recupero o la riformulazione di tracce, abitudini a cui possiamo ancorarci per ristabilire un equilibrio e creare una nuova sicurezza. Io penso che i cambiamenti continueranno a esserci, ma si potranno vivere meglio se avremo alcune certezze vicino a noi a rassicurarci. Non illudiamoci che con il nuovo anno si tornerà alla normalità, perché ciò che era automatico e normale fino a qualche mese fa adesso non lo è più e non lo sarà, dovremo abituarci a una nuova normalità, che si andrà costruendo nel corso del tempo e di cui saremo coautori.

A chi non è capitato in questo periodo di vedere un film e allarmarsi perché i protagonisti parlavano uno vicino all’altro, si abbracciavano e facevano feste senza indossare la mascherina?! Queste reazioni sono più che normali e comuni e ci dimostrano come ci siamo abituati a una nuova realtà.

Prepararsi al 2021

Ciò che ci potrà aiutare nei prossimi mesi sarà cercare di trovare il nostro equilibrio, cercando di concentrarsi sul momento presente, non su quello che sarà quando tutto sarà finito, quando la maggior parte delle persone si sarà vaccinata, perché non sappiamo quando tutto ciò finirà. Se ci proiettiamo continuamente verso il futuro che verrà o sul passato che è stato rischiamo di perderci il momento presente, che è quello che conta di più. Quindi ascoltiamoci, guardiamoci dentro e cerchiamo di capire cosa OGGI, non domani, non ieri, vorremmo fare/essere/provare/pensare e facciamo qualcosa per ricavarci lo spazio e il tempo per concedercelo.

Non sempre queste riflessioni sono semplici da accettare e da fare proprie perché è un concetto difficile da applicare a sé. Se pensi di voler stare meglio ma senti che da solo/a non ci stai riuscendo, l’aiuto di uno psicologo può essere importante per conoscerti meglio e ritrovarti.

Contatti

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  • per email
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“Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere”.

Dalai Lama

Foto di copertina: Moritz Knöringer su Unsplash

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