L’ultimo anno ci ha messi indubbiamente a dura prova, chi per un motivo, chi per un altro, sicuramente adesso siamo arrivati a un punto in cui se ne sente davvero il carico emotivo. Ogni nucleo familiare ha vissuto l’emergenza in modo unico e ha una realtà diversa da raccontare. Stare tutto il giorno insieme per alcune famiglie può essere stata un’opportunità, per altre un limite e fonte di stress.
Trascorrere del tempo insieme
La maggior parte di questo stress è stato associato alla fatica di dividersi tra smart working, attività domestiche e accudimento dei figli allo stesso tempo. Inoltre, la costante preoccupazione per la salute, l’elemento incertezza per il futuro, le perdite economiche e il protrarsi di questa situazione hanno contribuito ad aumentare di molto il rischio di mostrare effetti psicologici.
Probabilmente mai come prima le famiglie si sono ritrovate a trascorrere tanto tempo insieme e questa situazione ha una doppia sfaccettatura. Se da un lato i genitori hanno avuto la possibilità di osservare la graduale crescita dei propri figli come probabilmente in una condizione normale non avrebbero fatto, dall’altro si sono ritrovati a non avere un briciolo di spazio per sé e ad accumulare stress e stanchezza.
Rischio burnout genitoriale
Una delle questioni più delicate, oltre ai risvolti su un piano di salute e economico dell’emergenza, è non trascurare gli effetti dello stress genitoriale sulla salute psicologica e sulla qualità di interazione con i figli. La pandemia, infatti, ha sovraccaricato emotivamente le famiglie portandole, in alcuni casi, ad un vero e proprio burnout genitoriale. Questa sorta di esaurimento ha portato i genitori da un lato a sentirsi emotivamente stanchi, frustrati e privi di energie, ma dall’altro queste sensazioni, riferite ai propri figli, li fanno sentire mostruosamente in colpa, perché non si capacitano del fatto che i propri figli, desiderati e amati, potessero portarli a provare emozioni tanto negative.
Pandemia e diminuzione della qualità della vita
È aumentato l’isolamento delle famiglie, le attività sportive sono state chiuse per molto tempo e alcune continuano a esserlo, non si possono organizzare grandi feste di compleanno, a lungo tempo siamo stati confinati all’interno del proprio comune ecc. Questi aspetti portano a una diminuzione della qualità della vita e un aumento dell’isolamento sociale sia per i bambini che per i genitori. Inoltre, i nonni che prima erano una risorsa, nell’ultimo anno sono stati tenuti più lontani dai nipoti perché il rischio è che possano infettarli. Inoltre, la convivenza forzata ha amplificato i problemi preesistenti tra partner perché senza possibilità di staccare.
Elementi di fatica, inadeguatezza e conseguenti sensi di colpa possono ostacolare la funzione genitoriale, portando a una riduzione della responsività genitoriale e a un impoverimento della relazione con i propri figli: se il funzionamento dei genitori diminuisce, anche il funzionamento dei figli diminuirà e di conseguenza ci potremmo trovare di fronte a problemi comportamentali, regressioni improvvise o difficoltà nel distacco dai genitori.
Cosa fare allora per sentirsi meno sovraccaricati e ritrovare il giusto equilibrio familiare?
Innanzi tutto è importante capire e riconoscere il momento che si sta vivendo e che queste sensazioni non ci definiscono come persone, ma sono il riflesso di un accumularsi di stress. Inoltre, un altro passo importante è sapere che non siamo le uniche persone che stanno provando emozioni e sensazioni contrastanti verso i propri figli; la pandemia ha messo a dura prova tante famiglie che si sono ritrovate a dover modificare ritmi e tempi nel quotidiano. Inoltre è fondamentale parlarne con il proprio partner, così da condividere le proprie preoccupazioni e cercare di trovare il modo migliore per venirvi incontro e suddividerne il carico emotivo.
Genitori perfetti?
Ricordiamoci anche che i figli non hanno bisogno di un genitore perfetto, ma di un buon genitore. Avere aspettative troppo alte sia verso se stessi che verso i propri figli fa solo aumentare lo stress di non riuscire a gestirle. Fondamentale in questi casi è anche riuscire a ritagliarsi dei piccoli momenti di pausa tutti per sé, perché prendersi del tempo significa prendersi cura di sé e non toglie niente alle nostre relazioni, anzi, le rinvigorisce e permette di starci in modo più sereno. Delegare, quando possibile, non vi farà essere genitori da meno o di serie b, ma vi permetterà di ricaricarvi così da poter trascorrere il tempo in compagnia della vostra famiglia senza sensi di colpa.
Avete già provato a introdurre questi cambiamenti ma sentite di non riuscire ad affrontarli da solo/a? L’aiuto di una psicologa può essere importante per capire come affrontare un momento tanto difficile e poter tornare a vivere con serenità la genitorialità.
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[Foto di copertina: Allen Taylor su Unsplash]