E quanto coraggio ci vuole
a lasciare andare qualcosa
che vorresti a tutti i costi restasse?
Non è forte chi trattiene,
ma chi capisce quando
è il momento di
mollare la presa.
La vita è un continuo cambiamento e andare avanti significa anche lasciarci alcune cose alle spalle. Se non lo facciamo e continuiamo a trattenerle, finiranno solo per essere un peso inutile che ci impedirà di continuare ad andare avanti.
Lasciar andare significa abbandonare ciò che non può essere, per permetterci di essere più liberi ed autentici, e prepararci a ricevere ciò che arriverà. Ad esempio, le persone che si trasferiscono a vivere in un paese, una città o uno Stato nuovo, ma continuano a provare nostalgia per quello che hanno lasciato, continueranno a ripetere le vecchie abitudini senza accettare le nuove, finendo così per essere infelici. Allo stesso modo, chi inizia una nuova relazione senza aver dimenticato quella precedente, condannerà la nuova al fallimento perché verrà a mancare lo spazio necessario per far posto a ciò che di nuovo potrebbe arrivare.
Molto spesso lasciare andare non significa rinunciare o dimenticare, ma semplicemente sentirsi grati per quello che abbiamo vissuto e girare pagina consapevolmente scegliendo di conservare le esperienze buone, lasciando dietro di noi le emozioni che non ci apportano nulla, ci mantengono bloccati e ci fanno stare male.
Nella nostra società abbiamo associato la conquista di certe cose all’idea di felicità. “Sarò felice quando farò quel viaggio, quando troverò un compagno, quando avrò una casa tutta mia, quando guadagnerò di più, quando uscirà la nuova stagione della mia serie preferita…”.
Viviamo pensando continuamente a ciò che ci manca, senza renderci conto di tutto ciò che, in realtà, abbiamo in eccesso e che non lascia spazio per il resto. Dovremmo imparare a lasciar andare tutto il superfluo per ritrovare il nostro equilibrio ed essere noi stessi, la nostra vera essenza. Anche perché rimanendo legati alle vecchie abitudini, ci precludiamo la possibilità di conoscere e scoprire nuovi modi per fare le cose. Rimanendo legati a una relazione tossica e dannosa, non potremo avere la possibilità di conoscere una persona che realmente potrà arricchirci. Rimanendo aggrappato all’odio e al rancore, non potremo realmente sentirci liberi.
Quindi, cosa nasconde la difficoltà di lasciar andare?
Innanzi tutto la paura della perdita e del sentirsi soli, che porta le persone ad aggrapparsi in modo ostinato e spesso inconsapevole a ciò che chiaramente ha dato segnale di non voler più essere trattenuto. Nei casi in cui si subisce una perdita, non necessariamente legata a un lutto, la difficoltà a lasciar andare è strettamente connessa all’accettazione di sentimenti dolorosi, dai quali generalmente tendiamo a difenderci. Permettersi di provare fino in fondo le proprie emozioni, anche se indesiderate, significa darsi la possibilità di incontrarle e di riconoscerle, concedendo loro la libertà di esprimersi in tutta la loro pienezza.
Un altro aspetto per cui fatichiamo a lasciar andare è la nostra continua ricerca di sicurezza. Spesso aspiriamo a delle situazioni ideali che crediamo possano farci sentire sicuri, orgogliosi e per le quali viviamo in un continuo stato di tensione, per poi scoprire, una volta raggiunte, quanto poco influenti fossero sul nostro livello di sicurezza e benessere e tutto questo genera un forte senso di frustrazione.
Infine, un ultimo aspetto è la concezione negativa del cambiamento. Cambiare spaventa perché significa lasciare qualcosa di certo e conosciuto per qualcosa di ignoto, quando in realtà per crescere, andare avanti è necessario passare dal cambiamento, che per quanto spaventoso possa sembrare, porterà sicuramente a qualcosa di nuovo e le novità fanno bene alla nostra mente.
D’altronde, la vita è in continua evoluzione e solo quando avrai le mani libere potrai cogliere le nuove opportunità che ti si presentano.
Per questo è importante riflettere su alcune delle cose che dobbiamo imparare a lasciar andare:
- Dobbiamo rinunciare alla necessità di controllare tutto e tutti perché chi reclama libertà personale per crescere deve, d’altro canto, essere capace di offrirla. Infatti, il rimuginare e il non lasciar andare altro non sono che il riflesso della nostra ostinazione a mantenere il controllo su ciò che ci accade.
- Rinunciare alla necessità di avere sempre ragione perché altrimenti non sarà possibile far spazio a qualcosa di nuovo da imparare.
- Non rimanere aggrappati al passato perché in questo modo non sarà possibile vivere nel qui e ora della propria vita.
- Lasciare andare rancori, rabbia, competizione, ostilità perché sono emozioni e sentimenti dannosi che impediscono di godere a pieno del presente.
Nulla è diverso e tuttavia tutto è diverso; perché c’è stata una rotazione nel nostro modo di osservare, nel nostro modo di essere, nel nostro modo di sapere
(Jon Kabat Zinn)
Foto di Mona Eendra su Unsplash
2 pensieri su “Imparare a lasciar andare”
Buongiorno dottoressa, io non riesco a lasciare andare la mia casa. Devo lasciarla perché dei vicini mi hanno fatto del male. Ho già trovato una casa nuova in un posto e regione diverse dalla mia. Andrò via con le mie figlie. Ho paura. È come se una parte di me voglia rimanere lì nonostante. Ho sfoghi, gonfiore ed eritemi, da ansia sul volto. Ho paura di non farcela. Anche fisicamente. Cosa possa fare, come posso comportarmi? Grazie
Salve Cristina,
è comprensibile che lasciare un posto al quale si è legati sia difficile e che possa far soffrire. E il nostro corpo, a suo modo, ci fa capire quando c’è qualcosa che ci fa stare male. Quando ci sentiamo sopraffatti e appesantiti da una stuazione complicata, chiedere aiuto ad uno/a psicologo/a può essere una buona via da percorrere, per capire come mettere ordine.
In bocca al lupo!